Sono migliaia i pendolari che ogni giorno si spostano dalle varie valli e località del Trentino ( e non solo) per recarsi nella città capoluogo. Io sono una di queste migliaia di persone e tante volte mi sono chiesto e mi chiedo: “Perché ci devo venire in macchina, tra rallentamenti, stress, inquinamento?“. La risposta è semplice:
Certamente avere una rete di trasporti efficiente e con orari che permettano maggiori possibilità di spostamento e flessibilità sarebbe l’ideale, ma dobbiamo essere altrettanto consapevoli che ciò non è sempre possibile. Ed allora? Allora dobbiamo lavorare anche per avere parcheggi di attestamento facilmente raggiungibili ed efficacemente collegati ai vari quartieri della città. Rendere funzionale questo aspetto è uno degli obiettivi che ci dobbiamo dare. Quando mi capita di andare a lavorare in altre città, spesso lascio la macchina nei parcheggi esterni ed uso i mezzi pubblici ed è comodissimo e veloce. Trento ha iniziato questo cammino che però deve essere in parte implementato. Infatti se per arrivare al parcheggio devo fare decine di minuti in coda e poi devo prendere l’autobus ed è anch’esso rimane fermo in coda, a questo punto la scelta più comoda è quella di andare direttamente in città con la macchina e parcheggiare vicino all’ufficio. Anni fa mi è stato detto: “voi siete gli Unni che dalle valli calano in città”. No, non è così, noi siamo lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, artigiani, imprese, professionisti, che vengono in città per lavorare, studiare, far crescere Trento anche con il nostro impegno. La città vive dei suoi abitanti e di chi ci vive ogni giorno. Tutti dobbiamo essere impegnati per farla crescere e prosperare.
Il viaggio in questa direzione è iniziato, dobbiamo sostenerlo e farlo proseguire verso una città a misura di chi ci abita di chi ci vive. |
Mezzi di trasporto efficienti, parcheggi di attestamento funzionali, collegamenti veloci,
Il viaggio in questa direzione è iniziato, dobbiamo sostenerlo e farlo proseguire verso una città a misura di chi ci abita di chi ci vive.