Quando si parla di accessibilità di luoghi ed eventi, ci confrontiamo spesso con la difficoltà per i disabili di poter esercitare i propri diritti o soddisfare i propri bisogni essenziali.

Da tempo ho iniziato a spingere per una rivalutazione di progetti e procedure verso una reale accessibilità di luoghi ed eventi.

A volte basta poco per rendere fruibile uno spazio.
Rampe, percorsi, elementi di protezione, sono molte volte un ostacolo insormontabile. Dobbiamo impegnarci sempre più per cambiare le cose.

Lavorando nel mondo degli eventi pubblico spettacolo mi sono reso conto di come la disabilità venga poco valutata e di conseguenza vi è la necessità di spingere verso l’adozione delle soluzioni che la tecnica ci mette a disposizione.

Canaline passacavi specifici, percorsi (anche di esodo) dedicati e fruibili, illuminazione specifica, segnaletica, … sono tutte modalità che si possono attuare per rendere fruibili i luoghi e gli spazi sia per quanto attiene gli eventi che nella vita di tutti i giorni.

 
 

Tanti sono gli ambiti su cui si deve lavorare. Tanti i passaggi che devono essere fatti.

Molte volte non ci rendiamo conto che se si è disabili anche bere un caffè può diventare impossibile, così come fare il rifornimento alla propria vettura (sia che funzioni a gasolio/benzina o sia elettrica). A volte basterebbe poco. Ma bisogna lavorarci tutti assieme.

Per un approfondimento su questo argomento invito a leggere il mio contributo dal titolo “Un caffè inclusivo: quando bere un caffè (e non solo) diventa impossibile“, pubblicato sul Quaderno AiFOS nr. 3 del settembre 2023.

IL MIO IMPEGNO

Lavorare per eliminare le barriere, non solo fisiche, che impediscono ai disabili di poter vivere la loro vita.
L’impegno verso queste tematiche non deve essere solo teorico e limitato, ma bisogna lavorare perchè tutti gli ostacoli vengano rimossi affinchè vi sia una vera accessibilità di luoghi e spazi.


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